sabato 1 dicembre 2012

2 Dicembre. Voto e regole. Perchè l'Italia cambi.


“Votate, votate, votate!” Era l'allegro tormentone finale di Canzonissima, ricordate? Ogni anno veniva coniugato con un diverso jingle. In palio i 150 milioni della lotteria di Capodanno. Un tesoro, allora, negli anni di quella antica austerity.  
Ripetiamolo anche noi. Domani in palio, nel secondo turno delle Primarie, c'è ben di più. Si tratta di nominare, con l'indiscutibile democrazia di un voto, il candidato del centrosinistra al Governo dell'Italia. 
Votate, dunque. Sì, ma chi deve votare? Per diritto di cittadinanza, alla maggiore età, elettori lo siamo tutti. Ma le Primarie in questione non sono “per tutti”. 
Non sono un autobus dove si viaggia pagando i mitici 2 euro. Si è “cittadini del centrosinistra” se ci si è registrati come tali. Conta quella firma, conta quell'intenzione. Tutto si può far meglio, certamente, ma aver composto, questa volta, l'albo degli elettori del centrosinistra è stata una decisione giusta e trasparente, un'assicurazione contro burle e brogli, un 'oasi di serietà nell'Italia delle orgette e delle feste pagate coi rimborsi spese. Tutto qui. Ti sei registrato? Allora puoi decidere di votare,
al primo e al secondo turno, solo al primo o solo al secondo, di non votare. Come desideri. Non lo sei? Niente di male, ma questa partita, evidentemente, hai deciso non fosse, ora, la tua. Dicono che così “è brutto”. Dicono “chi vuole vada”, al seggio. Sarebbe come se, in una
elezione politica, al primo turno avessero votato gli italiani  e, al secondo, si volessero aggiungere gli svizzeri. Invece, con serenità e tranquillità, domani avremo un'altra buona prova. L'Italia dei trucchi deve cambiare, finalmente.

"Il contrario"
rubrica di Davide Ferrari
L'Unità E-R
1 XII 2012