mercoledì 30 novembre 2011

“Olandesini” pericolosi. Fabbricano virus.

Diciamo la verità: abbiamo tutti paura della fine del mondo. Fra buchi dell’Ozono sul cielo di mezzo pianeta, ghiacciai e calotte artiche diventate meno resistenti di un Cof a Ferragosto e vulcani in libera uscita, abbiamo spesso il cuore serrato, molto più di quanto vogliamo ammettere, e la testa che cerca di non pensarci. C’è il rischio di perdere il confine fra immaginario e realtà, di assorbire la fine, di non credere in nessun futuro. Fenomeni della psiche. C’è però chi si incarica di far diventare reali i nostri spettri. Abbiamo letto di un virus che avrebbe la forza di uccidere meta' della popolazione mondiale. Non nasce dalla cacca dei piccioni cinesi, caduta nella mangiatoia degli innocenti suini messicani. E' stato realizzato da un laboratorio olandese. Sono bastate poche modifiche all'H5N1, quello dell’influenza aviaria, prodotte facendo ammalare dei poveri furetti. I simpatici animaletti pare abbiano un sistema respiratorio fra i più simili a quello umano.
Un tempo, per noi, l’Olanda era quella della nota contadinella dei detersivi. Con la sua mano evitava l’annegamento a Calimero. Un’olandesina buona, candida, utile.
Oggi gli “olandesini” si divertono a produrre virus, “per vedere l’effetto che fa”. Dicono che servirà per studiare rimedi. Intanto si producono pericoli, poi si vedrà…
"E’ il virus piu' letale che si possa immaginare” , dichiara lo scienziato Ron Fouchier, capo del progetto di ricerca. Vuole essere invitato da Barbara D’Urso, vuole la medaglia del Guinness? Dovrà insistere. Ci sono dei concorrenti. Pare possano vantare gli stessi risultati i protagonisti di un’altra ricerca, guidata da tale Yoshihiro Kawaoka dell'Universita' del Wisconsin. Così, se qualcosa va storto, invece di sterminarne solo la metà potremmo arrivare alla scomparsa totale, degli uomini e dei furetti. Dopo ci penseranno le zebre, i tonni ed i moscerini a prendersi cura del Pianeta.
Le riviste del settore pare siano incerte, bontà loro, sulla pubblicazione dei dati. Se qualcuno in cucina volesse provare a riprodurre i virus? Si chiedono. Ni invece ci chiediamo: saranno mille e tutte buonissime le ragioni di questi scienziati. Tuttavia non ci dispiacerebbe affidarli ai parenti dei furetti sacrificati. La D ’Urso continuerà a far ballare il walzer sui bicchieri da chi mangia la mortadella con le orecchie? Pazienza.

Mala Lingua
rubrica di Davide Ferrari
"Sardegna quotidiano"
30 XI 2011