sabato 28 maggio 2011

Prima di tornare nella vecchia bottiglia.

Bologna democratica non si tiene più. Ci davano per agonizzanti siamo ridiventati esportatori di libertà, scivolavamo tra i provinciali, siamo internazionalisti. Prima il Pullman a Milano per aiutare Pisapia, ora il Sindaco Merola che va in Abruzzo a sostenere la parte giusta nei ballottaggi.

Se in Islanda hanno bisogno, eccomi pronto! C’è chi si adonta e chiede sobrietà, anzi ci chiede di camminare a occhi ancora bassi. Ma lasciamoci vivere! Abbiamo nei denti ancora i fili della cicoria, perché non ci lasciate allargare un po’?.

Certo potremmo andare più vicino. A Rimini c’è il nostro Gnassi che combatte. Ma, in fondo, a Rimini ci andiamo sempre. Che souvenir potremmo comprare? E per vedere le turiste è troppo presto. Allora meglio sognare. Propongo che Maurizio Cevenini raggiunga il Chapas per insegnare al Subcomandante Marcos a dipingere il passamontagna con i colori della squadra locale. Propongo che Zacchiroli raggiunga la Puerta del Sol per dare il cambio agli “indignados” più provati. E Amelia, fino ad ora ristretta nell’ambito dei the casalinghi? Si dedichi al soccorso in alta quota ai contadini andini in lotta. Il tappo è saltato, zompiamo da un qui ad un la’, ovunque serva il raggio del nostro modello. Prima che ci rinchiudano. Dentro la vecchia bottiglia.

“Il contrario”
di Davide Ferrari
L'Unità Emilia-Romagna