sabato 18 dicembre 2010

Università. Dialogo oltre il “punto zero”

La cerimonia di apertura dell’anno accademico non ci sarà. Bisogna evitare il rischio che sia un “punto zero”nella vita dell’ateneo. Ci vuole una forte iniziativa di risposta agli studenti, alle loro ragioni e ai loro torti. Sì, ci sono anche i torti. Il movimento non ha ancora scelto un netto distacco da chi vuole forme di lotta e di “comunicazione” del tutto sbagliate. Ma c’è una generazione intera, forse più di una, che ha bisogno come il pane di interlocutori. L’Università intraprenda una “campagna” di dialogo e reciproco riconoscimento con i suoi studenti. L’isolamento della violenza si otterrà solo agendo insieme: città, Università e studenti. Vanno condivise le volontà dei giovani che non accettano il taglio del loro futuro. Siamo coinvolti, quel che accade è nella vita nostra, di tutta la nostra società. Governare un ateneo nell’”era Gelmini”, fra manganelli e sampietrini richiede solidarietà e, nello stesso tempo, la sollecitazione ad aprire, a “volersi tenere”. Mai a chiudere.


"Il contrario"
rubrica di Davide Ferrari
L'Unità Emilia-Romagna