domenica 7 novembre 2010

Bella ciao? Non amano il genere.

Forse è finita così. Il CDA della Rai ha detto: niente “Giovinezza” e niente “Bella ciao” a Sanremo. In conclusione: il canto della libertà vale l’arrogante marcetta degli oppressori. Fin dall’ inizio non era stata un'idea buona quella di metterle insieme, soprattutto in un'Italia così sporca, e che sporca ogni cosa. Certo -come si dice- diversamente dalle intenzioni. Ammiro molto Gianni Morandi. Le donne della mia famiglia sono pronte quasi a tutto nel suo nome. E’ anche in lui che la nostra generazione che trova uno specchio dei suoi giorni. Anche Mazzi non mi dispiace. Per questo la storia del Festival mi ha strappato qualcosa, dentro. Se proprio al nulla questa generazione vuole arrivare meglio che nulla sia, meglio il riserbo amaro dell'ultimo Gaber. Meglio. Non è nell’impastare allegramente giustizia e torto che troveremo una ragione nuova di convivenza nella nostra Nazione incrinata. E poi, mi chiedo, è questa attualità confusa il “mestiere” del Festival? Finirà con una censura? “Bella ciao” è abituata. I partigiani saranno stati “i vincitori”, come li chiama l’affluente Pansa, ma le loro canzoni il potere ha sempre evitato di farle sentire. Si vede che non amava il genere.


“Il contrario”
rubrica di Davide Ferrari
L'Unità Emilia-Romagna, 7 Novembre 2010