domenica 17 ottobre 2010

Scarpe comode e tute blu.

Sono a Roma, anch’io con la Fiom, nonostante il mio sindacato di categoria, la Feder-federe, (che tutela chi di Sabato dorme) fosse un po’ contrario.
D’altra parte se non esistono più le classi posso esserci anch’io, un ex-quadro diventato “lumpen”, e non solo le tute blu. E’ per la legalità, per un po’ di soldi, raso raso ciò che ci vuole per vivere, dati per contratto e non per elemosina, per la dignità e la sicurezza del lavoro. Dovrebbero esserci tutti. Invece no. I loro giornali hanno minimizzato, ed i loro ministri hanno attaccato. Per primi i leghisti che stanno sempre col popolo, basta che non si avvicini troppo, come Maroni. “Infiltrati, pericolo, terrorismo. Me lo dicono i servizi”. Ecco dove lo “servivano”, invece di "perdere tempo" a Genova con le teste rasate. Insomma, il conflitto sociale non esiste più, ma lor signori lo fanno lo stesso. Non si sa mai, e poi, è sempre uno sport. Anch’io l’ho presa sportiva, come insegnavano i manuali degli anni ’70. Scarpe comode e bene allacciate, per non inciampare, casomai…“ Dai corri che perdiamo gli emiliani -mi intima l’Attilio- c’ho ottan’tanni e vado più forte di te”. Non è colpa mia, ero nato per fare il signore. Mannaggia.


Il contrario
rubrica di Davide Ferrari
L'Unità Emilia-Romagna, 15 Ottobre 2010