sabato 24 luglio 2010

2 agosto 1980. Dove eravamo.

Dove eravamo il 2 Agosto, trent’anni fa? Ci sono giorni che spartiscono le acque della vita di una città, che formano il cuore delle persone. Ero segretario di un partito minuscolo, di quelli così innocenti da farsi guidare da un poeta ragazzino. Giravo in bicicletta, vestito proprio da ciclista. Suppergiù.Un mix fra la divisa da fante-tennista di Fantozzi e la livrea da Girardengo. A un semaforo seppi. Assassini. Mi precipitai, pedalando a schiena curva come Anquetil. La stazione era una foto di guerra. Polvere, caldo, sangue. Uomini e donne si muovevano, ad aiutare, commossi, composti, cittadini.La bomba, la più grande, la più schifosa, contro la città della democrazia. Vogliono che tutto torni nella naturalezza del tempo, le vittime, ancora oggi abbandonate, pari ai collezionisti di ergastoli Mambro e Fioravanti. Todos caballeros. L’Unesco nomina il muro squarciato messaggero di pace, noi lo teniamo dentro, ogni giorno, quando la ragione ed il dubbio combattono disperati. Ogni giorno, fino al domani. Perché i nostri figli abbiano il diritto di essere qualcosa, come i cittadini di ieri, non numeri, non carne da sbranare, non lavoratori da sfruttare, non relitti da dimenticare.


"Il contrario"
Davide Ferrari
24 Luglio 2010
L'Unità Emilia-Romagna