venerdì 11 giugno 2010

Parlando, al bar, di marea nera.

Segnali di fumo
di Davide Ferrari


Parlando, al bar, di marea nera

“La falla, anzi le falle, dal pozzo della BP nel Golfo del Messico continuano a vomitare petrolio nell'Oceano. Non se ne vede la fine. E' il disastro ambientale più grave della storia”. Lo dico, a voce alta, come se parlassi al mondo intero. Ma sto guardando questo mare immenso che diventa nero, ucciso dal denaro e dall’avidità, da un tavolino di un bar in Piazza Maggiore a Bologna. Non posso tacere. Siedo solo. Cerco di avvertire del pericolo i tavoli vicini, una Signora cecoslovacca, un cameriere del Pakistan e una gentile giovane moldava, Maria. Soprattutto quest'ultima. E’ caruccia e poi, mi pare, è anche di Sinistra. “Solo una cosa si è capito -insisto- che nessuno vigilava, nessuno preveniva, nessuno ora trova una soluzione.”
Maria è d’accordo, il cameriere scuote la testa, la cecoslovacca aggiunge zucchero nel The.
“La colpa è della British Petroleum, non c'è dubbio- aggiungo io che ormai so tutto- anche il nuovo governo di Destra inglese prova a spalleggiarla. Ma il problema è che l'economia e la sicurezza del mondo intero sono in mano a compagnie private e che nessuno Stato, nemmeno gli Usa, può e sa fare qualcosa”.
E concludo: “Quale democrazia può mai esistere se le cose vitali sono in mano a pochi e soli? “
Il discorso interessa. Mi aiuta con le traduzioni un vecchio habitué della piazza. Sembra il tizio col papillon del “Vecchio frac” di Modugno. Ha anche i gemelli ai polsini, gialli, un po’ kitsch, per la verità. Pian piano si allarga. Parla quasi più lui, e un po’ mi infastidisco. “Nessuno sa come finirà -sentenzia- e infatti cercano di parlarne il meno possibile. "Can non mangia can", così si dice, ragazza mia, ed i padroni della stampa stanno con la BP evidentemente”.
Maria lo ascolta, non mi guarda più, le fonde il cucchiaino di cioccolata nella tisana.

Poi l’amico stringe e chiude il discorso:"La Cancellieri devono mandare a prendere l'olio nero"- sorride. "Altro che Obama". E va via, finalmente. Ci resto male, diciamo la verità. Per fortuna che c'è la compagna moldava.

"Segnali di fumo"
Rubrica di Davide Ferrari
"Il Bologna" e Quotidiani Epolis