Segnali di fumo
di Davide Ferrari
Parlando, al bar, di marea nera
“La falla, anzi le falle, dal pozzo della BP nel Golfo del Messico continuano a vomitare petrolio nell'Oceano. Non se ne vede la fine. E' il disastro ambientale più grave della storia”. Lo dico, a voce alta, come se parlassi al mondo intero. Ma sto guardando questo mare immenso che diventa nero, ucciso dal denaro e dall’avidità, da un tavolino di un bar in Piazza Maggiore a Bologna. Non posso tacere. Siedo solo. Cerco di avvertire del pericolo i tavoli vicini, una Signora cecoslovacca, un cameriere del Pakistan e una gentile giovane moldava, Maria. Soprattutto quest'ultima. E’ caruccia e poi, mi pare, è anche di Sinistra. “Solo una cosa si è capito -insisto- che nessuno vigilava, nessuno preveniva, nessuno ora trova una soluzione.”
Maria è d’accordo, il cameriere scuote la testa, la cecoslovacca aggiunge zucchero nel The.
“La colpa è della British Petroleum, non c'è dubbio- aggiungo io che ormai so tutto- anche il nuovo governo di Destra inglese prova a spalleggiarla. Ma il problema è che l'economia e la sicurezza del mondo intero sono in mano a compagnie private e che nessuno Stato, nemmeno gli Usa, può e sa fare qualcosa”.
E concludo: “Quale democrazia può mai esistere se le cose vitali sono in mano a pochi e soli? “
Il discorso interessa. Mi aiuta con le traduzioni un vecchio habitué della piazza. Sembra il tizio col papillon del “Vecchio frac” di Modugno. Ha anche i gemelli ai polsini, gialli, un po’ kitsch, per la verità. Pian piano si allarga. Parla quasi più lui, e un po’ mi infastidisco. “Nessuno sa come finirà -sentenzia- e infatti cercano di parlarne il meno possibile. "Can non mangia can", così si dice, ragazza mia, ed i padroni della stampa stanno con la BP evidentemente”.
Maria lo ascolta, non mi guarda più, le fonde il cucchiaino di cioccolata nella tisana.
Poi l’amico stringe e chiude il discorso:"La Cancellieri devono mandare a prendere l'olio nero"- sorride. "Altro che Obama". E va via, finalmente. Ci resto male, diciamo la verità. Per fortuna che c'è la compagna moldava.
"Segnali di fumo"
Rubrica di Davide Ferrari
"Il Bologna" e Quotidiani Epolis