mercoledì 23 giugno 2010

Mondiali, trombette, formule.

Segnali di fumo
Di Davide Ferrari


Parliamo dei Mondiali di calcio. Non della squadra italiana, però. Non sfidiamo la scaramanzia. In fondo se non vanno in gol su azione non è colpa loro. E’ il frastuono delle trombette sudafricane, le “Venezuela” come le chiama mia zia, che sfuoca la mira. E poi siamo dall’altra parte del mondo. Credevamo, come gli antichi, che per tirare su bisognasse tirar giù. Permetterete che bisogna prendere un po’ di misure a questi Australi. No, parliamo d’altro, addirittura di tecnica. “Quattro-quattro-due”, cioè 10, “Quattro-tre-due-uno”, sempre 10, e “Quattro-quattro-tre”, e qui arriviamo a 11, (con quattro portieri?). Non ne capiamo un gran che. Ma, credeteci, questi schemi, formulati esattamente così, li abbiamo sentiti in bocca a fior di giornalisti sportivi e di telecronisti. Ho paura che non ne capissero molto nemmeno loro. Li snocciolavano prima dei Mondiali e continuano ora a sputacchiarceli, in ogni occasione. Li declamano come una giaculatoria, come sgranassero un rosario. Sembra che una formula , se è buona, sia più miracolosa di una crema sciogli-pancia di Wanna Marchi, di un “Win for life”, di un comizio di Borghezio.
Prevarrà il tattico, il Mister, che azzeccherà la formula, che la farà ingoiare meglio ai suoi ragazzi. Si sa, quasi tutti, di tutte le squadre e di tutti i continenti, sono lucidi e muscolosi ma un poco refrattari alle lavagne.
Se non bastano i giornalisti, gli eredi delle chiome ramate di Biscardi ecco pronto a ricordarcele l’esercito parlante degli ex calciatori. Ex-campioni ed ex-vicecampioni, ex-ali ed ex-mezzali. Un tempo stavano chiusi in un mutismo contadino, oggi, borghesi, parlano e parlano.
Ma, ecco il guaio, sentenziano imitando i giornalisti, il loro eloquio da bar, le loro iperboli sgangherate. E le loro formule. “Vedrete, Marcello (sarebbe Lippi) farà su il 4-4-1-1”. “Macchè, schiererà il 3-3-3-1”.
Per fortuna “Marcello” non li ascolta. E’ al telefono. Con l’Italia. “Che ci avete? Una punta? E segna anche! E’ della Comacchiese? E adesso me lo dite?”.

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