martedì 19 maggio 2009

Parliamo di Lei

Parliamo di Lei. Parlando d’altro. Veronica Lario è nata a Bologna. Il suo vero nome è tipicamente bolognese: Miriam Raffaella Bartolini.

Come la mitica Silvia, la sconfitta del ’99. Curioso.

Il settimanale “Chi”, credendo probabilmente di denigrarla ha pubblicato vecchie foto dei primi anni ’80. In realtà il contenuto pornografico di quegli scatti è oggi, nel 2009, pari a quello che si può trovare in una striscia di fumetti per la primissima infanzia.

A me è venuta invece un po’ di commozione, nel guardarle.

Sento gli anni, molto, in una stagione di incertezze che non terminano, di paure e di pioggia. Vedere gli abiti della ragazza Miriam, ricordarli addosso ad altre che ho amato o anche solo ammirato è stato tutt’uno.

Ha infatti poco più dei miei anni, è del ’56, la Signora di oggi. Gli anni della sua giovinezza sono stati gli stessi della mia. Io leggevo e facevo “militanza”. Consumavo i libri della Nanni e correvo da un corteo ad un altro. Lei, pare, ha provato a studiare recitazione, all’Antoniano, come tanti giovani bolognesi aspiranti attori. Non so se fosse portata, o addirittura brava. Qualche anno dopo Lina Wertmuller che l’ha diretta affermò di sì. Come giurarci, però? Torniamo alla giovinezza. Io vicino all’Antoniano abitavo ed era la mia parrocchia. Sapevo dell’Acccademia e molte volte ho incontrato i ragazzi che ne uscivano. Forse c’erà anche Lei. Avrà indossato maglioni multicolori e striscie di lana come la Melato in “Mimì metallurgico”, e come Paola, la ragazza con cui uscivo io.

Era libera come lei? Sentiva la sconfitta arrivare per quella libertà? Forse il suo matrimonio, la ricchezza infinita, i soldi fissati nella roba, nel lusso ridondante di un reggia senza storia, hanno posticipato, quasi di una intera vita, quella sconfitta. Molte donne e con loro tutta la mia generazione l’ha incontrata molto prima. Forse però la sua ribellione non è solo orgoglio. E’ che, chi in quegli anni è vissuto, non riesce a scordare: sì, eravamo liberi. La libertà abbiamo conosciuta. E ancora ci accorgiamo quando scivola via.

Da "Segnali di fumo"
rubrica di D.F. su "Ilbologna", quotidiano Epolis