martedì 7 aprile 2009

C'è la crisi? Prendo un taxi.

E' notte e un taxi mi porta a casa. Siamo una comunità, noi clienti abituali. Meno ricchi di quel che si potrebbe credere, anzi. Non giovani, un po' impediti. Con la voglia di chiacchierare, come altri dal barbiere. Quante cose si confessano a un taxista! E fa piacere quando la voce al radiotaxi ti riconosce. Meglio di quando ti dicono: "Il solito, dotto' ?" al caffè. Da un po' di tempo le cose non vanno. Le fila dei taxi fermi, in attesa dei clienti, crescono. Ad ogni posteggio. Quasi ad ogni ora. E' la crisi. Fino a un anno fa era il contrario. Quanti sacramenti invocati mentre il radiotaxi non trova auto, e quanto nervoso in fila alla stazione o in Piazza Re Enzo. Ma oggi... "Attendiamo la Fiera del libro", mi diceva speranzoso un autista amico. La Fiera è arrivata ma pochi gli operatori con la licenza di uccidere nelle note a piè di lista.Le imprese hanno il braccetto corto. Non ci sono più gli standisti di una volta. . "Fa paura pensare che presto arriveranno 40 auto in più"incalza il driver. Già, le nuove licenze, onerose e contrattate con la categoria, giustissime in tempi normali, d'un tratto diventano un pericolo.
I taxisti non sono simpatici a tutti.
Qualcuno guida parlando al telefonino con la fidanzata. Altri d'estate ciabattano in sandali.
Però è gente che lavora. E poi sono simpatici. C'è quello che vuole per forza una strada intitolata ala categoria, perchè " c'è via del fonditore" e allora...E quello che vuole mettere i "piedoni" gialli, le impronte incollate sul selciato, per segnare il posto del primo cliente in ogni fila. E come fu ridicola la campagna che li additava come una pericolosa corporazione succhiasangue. Non mi piacciono i populisti che li hanno difesi. Ma certi liberisti, più o meno, che li trattavano come fossero un pericolo pubblico han fatto danni.
Comunque: c'è la crisi? Prendo un taxi. Finchè si può.
E' ancora notte. La pioggia in strada, a Bologna, è un'altra cosa, se si è in taxi. Oh il luccichio. Nel tepore. Accompagnati. Ricordate il Dino Sarti: " Io non fumo , non ci ho vezzi, mi piglio un taxi, mi cavo un caprezzi".

Segnali di fumo.
Rubrica di D.F. su "Ilbologna" quotidiano Epolis.