sabato 14 febbraio 2009

Una mattina, per Eluana, torna la piazza dei cittadini.

Ho vissuto questi giorni scomposti, fra la morte e l'odio, questi giorni terribili attorno al piccolo corpo di Eluana, senza trovare il tempo di pensare a Bologna.

Anzi la vita quotidiana della città è diventata lontana, estranea ai miei pensieri.
Ma Giovedì 12 Febbraio, nella mattina, in Piazza Maggiore è accaduto qualcosa. Qualcuno avrà fatto caso, negli anni, a quel signore, con gli occhiali alla Walter Valdi che è solito disporre una sedia o uno sgabello di fronte al Nettuno, salirci sopra e arrigare la folla, stile Hyde Park, unico "Soapbox orator" della nostra città.

Ebbene in quel giorno, a quell'ora, il capannello solitamente magro dei suoi ascoltatori si è fatto a lungo massiccio, una folla di persone si è fermata a discutere, si è creata la fila per chiedere di intervenire.

Il tema: la vicenda di Eluana Englaro, le polemiche, lo scontro attorno al Presidente della Repubblica, che non ha voluto firmare un decreto contro una sentenza della Magistratura.

Mi sono fermato anch'io. Mi sono appassionato, volevo dire la mia, poi il tempo del lavoro mi ha riguadagnato.

Erano giovani a parlare. La Piazza dei vecchi bolognesi, un tempo così abituati a discutere di politica è perduta per sempre, è vero, ma per un momento almeno, a motivo di un dramma, di una questione fondamentale, si è ricreata la voglia di discutere.

Insomma i cittadini esistono ancora, non c'è solo la "gente".

E' stato un attimo incredibilmente prezioso.

Sono rimasti coinvolti anche i ragazzi Rom che in una doppia decina si stavano radunando dall'altra parte del gigante (niente paura , non era una nuova invasione, ma il raggrupparsi per una partita di calcio)."Io avrei uccisu chi ha fatto male a ragazza, se era mia ragazza". "Ma che dici tu, sei ignorante. Era morta già. Era per non soffrire". "Ma se soffriva allora era viva, scemu!".

"No era viva, ma non parlava, non diceva niente neanche a lei stessa, per anni e anni. Meglio che vada a Dio. Meglio"." Si meglio ma che male per mama, per il papa. Che male stanno".

I commenti non erano molti diversi, alla radice, di quelli dei nostri ragazzi.

Si sa l'innocenza rende la mente più libera di pensare.

L'organizzatore del meeting era indaffarato e strambo come sempre. Ma bisogna questa volta fargli un monumento. Magari con i lenzuoli ed il gesso dei mimi che fanno sempre le statue. Proprio lì.

Segnali di fumo.
Rubrica di Davide Ferrari
su: "Ilbologna"