lunedì 12 gennaio 2009

Manifesti con disegni razzisti ai banchetti della Lega

Cosa ne pensano i pre-candidati del Centro destra. Cosa ne pensa Cane'?


Intervento di Davide Ferrari.


Ho notato un manifesto, attaccato al banchetto della Lega Nord, in centro, questo Sabato, un manifesto che chiama alla sveglia gli emiliani e i bolognesi, perché sarebbero penalizzati nelle graduatoria per casa, diritti e sanità. La campagna non è nuova, è rischiosissima per la convivenza civile, può indurre all’odio sociale, ma non voglio qui metterla in discussione.

Mi interessa dire che, a illustrazione di questa campagna, si veda un disegno, una vignetta molto grande, nella quale una fila di persone estromette un povero vecchietto, (un bolognese ?) accompagnato al dottor Balanzone.

Queste figure sono: un uomo di colore, un "labbrone", un cinese "ciccione", una donna dallo sguardo torvo che trattiene un bambino, probabilmente una zingara, e un arabo, un islamico forse, con la barbona, digrignante i denti e che tiene in mano un coltellaccio.

Questa modo di fare grafica non mi apppare nuova. Io l’ho già vista. Io i giornali come "La difesa della razza", per esempio, ho avuto modo di vederli in casa fin da bambino. Giravano fra gli Universitari degli anni quaranta ed io li ritrovavo sepolti fra vecchie fotografie e fascicoli del Setaccio, il giornale del G.U.F.

Io mi ricordo le loro campagne contro il Negus, il Re Labbrone con l'anello al naso. Me le ricordo.

Abbiamo poi scoperto che i sudditi di quel Re Labbrone venivano uccisi con il gas, con l'iprite lanciata dai nostri aerei e pare che i generali fascisti dell’epoca si contendessero le assegnazioni di gas per poter vantare un successo, qualche chilometro quadrato di altopiano conquistato in più, e magari per poter fare carriera piu' rapidamente uno dcell'altro.

Bene.Io questa grafica la riconosco. Chiedo a tutti, di qualunque parte politica siano, di non sorriderne, di non voltare lo sguardo altrove.

Tutti dobbiamo parlare e prendere decisamente le distanze da queste espressioni trasudanti razzismo.

Non si deve lasciar correre che pur di cercare consenso, qualcuno sia disponibile a usare gli strumenti più vieti del razzismo. Quelli che l’Italia purtroppo ha già conosciuto nella sua storia, anche dell’editoria e della grafica.

Ho visto invece che i dirigenti regionali della Lega Nord si vantano di questi cartelloni. Questo manifesto è un punto di vanto, visto che la Lega locale rivendica il fatto che è stato imitato da altre sedi (ho visto infatti un manifesto simile anche a Brescia).
Insomma è diventata una vignetta best-seller nazionale.

Ho appreso poi una cosa curiosa. Ho visto che al suo inizio questa campagna aveva un altro manifesto, anch’esso molto discutibile, ma diverso.

Che cosa c’era in questo manifesto?

Il titolo era sempre quello, la frase era sempre quella, "Indovina chi è l’ultimo" con l’italiano, il bianco, in posizione di pre-esclusione.

Però, vedete, si trattava di una fotografia, non di un disegno.

In essa quattro uomini di colore o, non si capisce bene, lo stesso "nero" replicato più volte, erano su una sedia e poi in ultimo, a completare la fila, un italiano sconsolato, ma sereno.

Bene, forse è stato valutato che la realtà di quell’uomo di colore, la "realtà", appunto, per il solo fatto di essere la realtà, risultasse troppo poco estranea, poco nemica, poco incidente. Si trattava comunque di uomini. E allora che male c'è? Ecco perché hanno cambiato e scelto la grafica. Con la grafica, con il disegno aggressivo, violento, offensivo gli uomini diventano dei pupazzi nemici, delle caricature da cui difendersi come i cattivi nei cartoons.Sono quelle cose dalle quali bisogna prendere le distanze subito, qualunque posizione politica si abbia.

Mi chiedo: i precandidati della Destra, Guazzaloca e Canè, che viene annunciato come gradibile dalla Lega, cosa ne pensano?

Sono disposti a cercare i voti in questo modo, con l'orrore di grafiche dove i lavoratori stranieri sono ritratti come le caricature di Churchillone e del Re Labbrone?

Non deve essere ammessa la furbizia. Bisogna prendere posizione.

Quando qualunque ideologia tocca il nodo scoperto che può portare all’orrore, è il momento di prendere comunque le distanze, comunque, senza preoccuparsi né dei contesti né dei prezzi da pagare.

Consigliere comunale PD

www.davideferrari.org