giovedì 6 marzo 2008

Non si scherza con le guerre, in Consiglio comunale.

Alcune importanti personalità della Comunità ebraica di Bologna hanno fortemente criticato la presenza, come oratrice ufficiale, della Vice Presidente del Parlamento Europeo, On. Luisa Morgantini alla manifestazione del 29 Febbraio alle Caserme Rosse.
Una giornata dedicata al ricordo dei carabinieri, dei militari e di tutti i civili che non collaborarono con l'occupante nazista e percio' furono lì fucilati o imprigionati prima della deportazione nei lager .
La motivazione: la Morgantini è da sempre a fianco della popolazione e dei movimenti palestinesi.
Dopo la contestazione la Comunità ha deciso di non essere presente.
Il fatto è approdato in Consiglio Comunale, lunedì 3 Marzo.
Da destra, l'ex esponente della corrente più nostalgica del MSI, oggi capogruppo di Forza Italia, Daniele Carella ha presentato un ordine del giorno di "solidarietà" alla Comunità ebraica.
Da sinistra, Roberto Sconciaforni, di Rifondazione, ha presentato un “odg”, uguale e contrario, in solidarietà con l'On. Morgantini.
Ho provato un forte disagio, lo confesso: quasi un senso di repulsione, per la trasposizione in Consiglio, a livello di disputa politica, della gravissima questione.
Perchè gravissima?
La Comunità ebraica non è una fra le tante "minoranze", è la testimone secolare nella vita della città di Bologna di una storia tesa a mantenere dignità, civiltà e pluralismo, per tutti.
La vicinanza a questa Comunità, in gni occasione è un dovere per ogni democratico.
Vicinanza ad una testimonianza raggiunta e violentata dal vento orribile della Shoah.
La decisione di contestare una rappresentante delle Istituzioni, di un Parlamento liberamente eletto, è stata una scelta dura, e dettata da negatività e sfiducia, ma che non può indurre solo risposte automatiche, contro o a favore.
Luisa Morgantini non è, inoltre, una sconosciuta nella nostra città, da cui proviene.
Già dirigente della CISL è arrivata alla politica dopo e durante un impegno per la pace che l’ha vista presente in mille occasioni, dalla Jugoslavia alla Palestina.
E’ troppo a senso unico il suo pacifismo? Può essere, ma annetterla all’antisemitismo è un pericoloso errore, che può alienare la testimonianza ebraica da parti consistenti di una opinione, magari estrema, ma certamente democratica e non violenta.
Non sempre si può dire tutto, ed in ogni occasione.
In Consiglio era meglio tacere, non dividersi, non strumentalizzare il conflitto.
Assicurare alla democrazia altre carte, altre possibilità per un riconoscersi, domani, quando opportuno.
Invece NO, Rifondazione ha voluto marcare il territorio.
Invece NO, la destra ha voluto dire, impudicamente, che, oggi, è con Israele sempre e comunque.
Ne Carella ne Sconciaforni hanno ricordato che, con il voto dei loro partiti e praticamente di tutto il Parlamento, centinaia di soldati italiani sono in Libano a rischiare la vita per interporsi, per impedire provocazioni terroristiche e sanguinose contro Israele e per salvare la popolazione civile libanese dalle furibonde reazioni del Governo israeliano.
Anche questa presenza doveva consigliare prudenza.
Ho cercato di oppormi, senza successo, a che venissero discussi subito i due documenti e poi ho collaborato, attivamente, con il mio partito , il PD- devo dire l’unica forza politica presente all’altezza della situazione- con più interventi a che venissero entrambi bocciati.
E quest’orientamento ha avuto il voto della maggioranza del Consiglio.
Non si scherza con le guerre per fare campagna elettorale.
Più la politica si fa piccola agli occhi dei cittadini, più le baruffe che la animano si fanno velleitarie, pretendono di dirimere verità, guerre e paci, stili e scelte di vita.
Ma è il coniglio che imita il ruggito del leone. E’ una piccolissima politica che cerca di dimostrare ad altri, poteri forti, chiese, ed anche movimenti di opinione, che esiste.
Ma la politica buona è quella che dimostra buona volontà, che sceglie l’unione ogni volta che è possibile, che non approfitta della discordia, che guarda ai problemi.
La sera del 3 Marzo , in Consiglio, è prevalso il meglio, credo. Ma non è sempre così.
Ognuno rifletta.

Dalla rubrica: "La Bologna che vogliamo"
di Davide Ferrari
"La tribuna", "Free Press"