venerdì 27 luglio 2007

Partito Democratico.Si vota il 14 Ottobre. Le mie idee

Si vota il XIV Ottobre. Per la prima volta in Italia vengono chiamati i cittadini a costruire un nuovo grande partito.
Una sfida bella, ma tutt’altro che facile.
E’ stata giusta la decisione di proporre al voto anche la scelta del segretario nazionale. Serve un punto di riferimento forte e visibile.
Veltroni si è assunto una grande responsabilità. Ha messo in campo una proposta che mi convince. Giungono a candidarsi, ora, altre personalità autorevoli. E’ un arrichimento, tanto più se sapranno esprimere piattaforme ricche di proposte e realmente differenziate.
E' stato giusto decidere di dare un indirizzo anche al partito nei territori e affidare al voto anche l'elezione dei segretari regionali.
Si è detto, comprensibilmente, che si è trattato di una decisione federalista.
Lo confesso: credo molto in un ruolo dell’Emilia-Romagna, ma non sono convinto di una inossidabile diversità emiliana.
Soprattutto se male intesa, quasi fosse la forza per spingere sull'acceleratore di una redistribuzione degli assetti di potere interni al partito.
Invece il federalismo è un valore proprio in quanto è necessario per affrontare i problemi seri, anche gravi, che abbiamo di fronte, nelle nostre comunità.
Al candidato a Segretario regionale, Caronna, se confermerà, come auguro, la propria disponibilità, chiedo la volontà di guidare la costruzione di un partito forte e presente, che nasca per affrontare anche qui, in Emilia, le stesse grandi questioni che la sinistra ed il centrosinistra, forze di governo, hanno di fronte ovunque.
Così la crisi ambientale, in rapido acuirsi (siamo alla vigilia di una carenza strutturale di acqua e energia), la crisi sociale (in città di piena occupazione convivono due mondi del lavoro opposti, uno senza garanzie), una immigrazione che ha cambiato la nostra vita e suscita paure, cui bisogna rispondere con la massima concretezza, ma che è, tuttavia, innanzitutto un banco di prova politico e culturale di primaria importanza.
Come stiamo reggendo l'impatto dell'arrivo di tanti giovani che sono innanzitutto dei lavoratori? Sapremo valorizzare la loro presenza nelle nostre città abitate da anziani e da giovani spesso lontani, per studio,per necessità, talvolta anche per scelta dal “lavoro produttivo”?
Ecco i problemi.
Fanno tremare le vene ai polsi ma anche fanno scorrere un poco di sangue in vene stanche.
Il XIV Ottobre andranno a votare migliaia e migliaia di cittadini soltanto se sapremo chiedere loro un sostegno, una mano, idee, per occuparci di come risolvere i problemi che ci rendono incerti e insicuri.
Qui è il punto. Non nella chiamata al voto per trovare i nomi di una "classe dirigente". Termine, quest'ultimo, ormai superatissimo, in tempi di rifiuto violento delle "caste della politica".
Il PD nasce bene se chiama alla responsabilità sulle grandi “cose” concrete.
I Forum tematici che si stanno organizzando potrebbero -avanzo una idea - articolarsi in vere e proprie “giornate nazionali”, dando vita, qui in Emilia, a decine e decine di iniziative, anche minute, nei luoghi di lavoro e di aggregazione.
L'Emilia-Romagna, e forse solo lei, può portare il peso di una grande esperienza di governo, in corso: pensiamo al nuovo Piano Territoriale della Regione e al Piano strutturale del Comune di Bologna. La nostra regione non è ne' il granaio per eserciti romani, ne' la dispensa riempita per resistere, soli, nel proprio feudo.
Così nascera una forza importante, non non per "fare propaganda", cosa inutile, alla nostra azione di governo regionale e locale, ma per sostenerla davvero, dimostrando il suo impegno sui punti più difficili e acuti.
Guidare un partito nuovo è' un compito difficile che non si può fare da soli ma richiede un insieme di dirigenti. A cominciare dai Segretari dei territori provinciali, le "Federazioni", che devono avere mandato da una analoga e rapida elezione diretta di tutto il corpo del partito. Altrettanto importante è il “lavoro nelle istituzioni”. E’ urgentissimo costruire gruppi unici del Partito Democratico, dove ogni valore ed ogni tradizione politica possano essere riconosciuti.
E serve un impegno dell'Associazionismo politico, così peculiare nella nostra regione e che non merita esami del pedigree quali quelli subiti nei mesi scorsi. La voglia di esserci c'è. Va riconosciuta e incoraggiata.
In conclusione: votare in molti il XIV Ottobre non è assolutamente scontato, neanche qui. Ci riusciremo se chiederemo ai cittadini “democratici”, non una delega, ma di fare un passo avanti insieme. Magari per molti, giovani, il primo, di un lungo cammino.

Davide Ferrari
Comitato promotore del PD di Bologna.