lunedì 2 aprile 2007

La Bologna che vogliamo
di Davide Ferrari


Una bella notizia, quando tutto sembra nero.

Ogni giorno il livello sale.
Di cosa giudicate voi.
Nei bar, nei ristoranti, nei negozi, le frasi di odio che sentiamo sono quasi le uniche e, comunque, restano sempre senza replica, senza contraddittorio.
Contro gli zingari, gli arabi, i negri, i gay, e via via anche contro i meno distanti, contro quelli del Sud ma anche quelli del Nord, contro chi non fa nulla, contro chi fa troppo, contro chi è troppo diverso, contro chi è troppo uguale.
“Li brucerei tutti”: è il ritornello degli sfoghi. Non molto di meglio.
Non parliamo poi di come si parla della politica, anzi dei “politici”, come si dice oggi, come se si dovesse trattare sempre di persone e mai di idee e contenuti.
“Sono tutti eguali”, vale a dire “marci”: è l’altro ritornello, un po’ ipocrita, e che, in realtà, nasconde quasi sempre un altro pensiero.
“Si stava meglio quando si stava peggio” e quindi “tanto vale stare con i peggiori, chissà che non siano cattivi soprattutto con chi ci da fastidio”, questo il vero retro-pensiero.
E’ maggioranza? Non so, certo lo sembra.
Ci sono mille ragioni perchè il livello della m…. salga, ogni giorno.
Ma la ragione più forte è la paura. Del futuro e del presente.
I problemi veri, l’ambiente che muore, il degrado, il lavoro che non vale nulla, nessuno sembra credere che possano essere affrontati e allora tanto vale prendersela con chi sta male, ma a diverso modo, accanto a noi, nel bus o nella via.
Facciamo un po’ tutti come i polli di Renzo.
Quelli che, nei “Promessi sposi” di Manzoni, si beccavano tra loro mentre stavano a testa in giù nelle mani di chi era per tirargli il collo.
Crediamo di essere più furbi, noi poveri piccoli del mondo, se invece di guardare ai potenti, guardiamo a testa bassa, e a “bocca larga”, chi ci sta accanto, troppo accanto, fino a farci sentire il suo fiato.
La paura non rende più intelligenti, però, tanto meno più furbi.
In questo quadro, che è proprio così, anche a Bologna, figuratevi come può essere a Roma, o a Napoli, o -per altri versi- a Varese, a Treviso, a Brescia, ogni buona notizia sembra una favola.
Cos’è buono, in un mondo così?
Un tempo avrei senz’altro detto: “qualcosa che sia di Sinistra”.
Oggi, che pure ho le stesse idee di ieri -e non le cambierò mai- mi rispondo diversamente:
“E’ buono tutto ciò che unisce”.
Solo l’unità-quando non è contro ma per qualcosa- è un bene, sia nella famiglia, sia nella società , sia nella politica.
Pensateci. Il “diavolo”, per chi ci crede, la “cattiveria” per tutti gli altri, ci vuole divisi e quindi buoni solo a odiare, a brontolare, carne qualunque per qualunque avventura.
Ecco allora che, comunque la pensiamo, quando in una casa qualsiasi si sceglie l’unità, o per lo meno quello che si spera voglia dire unità, è un bene per tutti.
Ecco la notizia, allora.
Dopo, e nonostante, mesi di bombardamento dei mezzi di informazione, tutti tesi a dimostrare che a Sinistra c’è solo rissa, dissenso e sconforto, nei congressi di sezione bolognesi dei Democratici di Sinistra, in questo mese di Marzo, hanno partecipato e votato molti uomini e molte donne in più di altre volte e, in moltissimi hanno scelto l’ipotesi del “Partito Democratico”.
Sono state più di cinquemilacinquecento persone e con una prevalenza dell’88% circa, hanno optato per la “mozione Fassino”, così si chiama nel gergo congressuale.
Bella o brutta che sia, per una ipotesi di unità.
Rispetto per tutte le idee diverse e ascolto di molte loro vere ragioni, certamente, soprattutto quando c’è tanto ancora da discutere e soprattutto da fare.
Ma questa è una bella notizia.
State attenti: vi diranno che è solo conformismo di vecchietti cammellati, ma non è vero.
E’ andata così perché quasi tutti, pur con tanti dubbi e magoni, abbiamo voluto reagire, sperare ancora, provare a rimetterci in campo, anche quando - come era per me- si veniva da scelte diverse.
“O cittadino che passi per la via”-recitava una vecchia cantilena-“fermati un poco e…”
E-aggiungo io- pensa che, anche se non ne sai nulla di questo partito e di questi congressi, anche se magari la pensi all’opposto, a destra o a sinistra, questa è una bella cosa anche per te.