venerdì 27 ottobre 2006

Il Senato boccia il decreto sugli sfratti.
La lotta politica della Destra colpisce gli "ultimi".
E' necessaria una reazione, per l'equità, per la solidarietà.



Giudico molto grave il voto con il quale il Senato ha bocciato la conversione
del decreto legge 29 settembre 2006 n.261, che quindi è decaduto.
Il decreto determinava il blocco degli sfratti per finita locazione di
immobili
ad uso abitativo, a favore di conduttori con reddito annuo famigliare inferiore
a Euro 27.000 e con presenza nel nucleo famigliare di persone ultrasettantenni,
figli a carico, malati terminali o portatori di handicap con invalidità
superiore al 66%.
Tecnicamente sono state accolte le pregiudiziali di costituzionalità
presentate dal centrodestra (senatori Pastore e Ferrara di FI).
Il provvedimento a) riguardava soggetti ben precisi assolutamente bisognosi
dell’aiuto pubblico; b) escludeva sfratti per morosità; 3) non era un
provvedimento di pura proroga dell'esistente, accompagnando la sospensione
degli sfratti con disposizioni per programmi di edilizia sovvenzionata ed
agevolata da parte dei Comuni e un piano nazionale straordinario di edilizia
residenziale pubblica a favore degli stessi soggetti beneficiari della
sospensione.
La bocciatura del Senato mostra una destra scatenata che pur di braccare il
Governo ha dimostrato una ben scarsa sensibilità verso le persone in condizioni
di bisogno.
Insomma, quella cultura dell’ ”abbandono” di chi ha bisogno che alimenta
da tempo il grande “piano inclinato” di rinuncia al principio costituzionale
della solidarietà.
E’ stato stimato che il decreto riguardasse circa 200.000 famiglie.
fra queste centinaia sono a bologna, moltissimi gli anziani in età molto
avanzata.
La grande stampa ha sottolineato quasi escluisivamente la sconfitta del Governo
ma sconfitte, ancora una volta sono queste famiglie.
L'opposizione al Governo sempre di più si colora o come una offensiva tesa ad
intercettare categorie e corporazioni, contro l'interesse generale, oppure come
attacchi diretti alla solidarietà ed all'equità.
Quanto è avvenuto deve indurre ad una reazione. Non basta governare. L'Unione e
l'Ulivo devono sopstenere, nella società, le ragioni della giustizia sociale
che sono nei provvedimenti di questo Governo.

Davide Ferrari

www.davideferrari.org