giovedì 26 ottobre 2006

Davide in Comune: "Il Nobel a Yunus"

INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE SU:
IL PREMIO NOBEL PER LA PACE 2006 A MUHAMMAD YUNUS
16/10/2006


Consigliere FERRARI (DEMOCRATICI DI SINISTRA)

Grazie Presidente,
io voglio ringraziare anche il nostro capogruppo Claudio Merighi per la sensibilità sul tema e per aver chiesto al nostro Gruppo di intervenire.
La notizia è notissima, è una notizia mondiale: è stato premiata, questa volta, certo col premio Nobel per la Pace e non quello di categoria, quello per l'economia, non una figura di economista accademico, tutto teso - come purtroppo spesso capita - a restringere le possibilità di inclusione di quelle grandi parti del mondo che dallo sviluppo risultano escluse, ma invece è stata premiata la figura di un grande economista, bangladese che ha dedicato tutta la vita ad utilizzare la propria intelligenza, la propria scienza non per escludere ma per includere allo sviluppo tante persone.
Racconta nei suoi libri, Yunus, come è giunto a questa sensibilità, che purtroppo non è di tutti.
Racconta quando, dopo la laurea e i primi insegnamenti negli Stati Uniti, tornando al suo Paese, verificava le condizioni di spaventosa povertà nei villaggi che egli stesso doveva attraversare per recarsi alla sua facoltà.
Decise di non fermarsi alla carità, pur necessaria, ma cominciò a riflettere su quali erano i meccanismi che perpetuavano la povertà.
Tra questi la presunta insolvenza delle famiglie povere, e quindi l'impossibilità di accedere a qualunque forma di sostegno economico tramite prestito, da parte del sistema produttivo ufficiale, il sistema bancario ufficiale, che pure in quel Paese, che è comunque un Paese di grandi attività commerciali, seppur poverissimo, esisteva ed esiste.
Ed ecco allora che iniziò ad approfondire, sia teoricamente, sia dando impulso pratico, addirittura iniziando in proprio, raccogliendo risorse sotto il suo nome, talvolta persino dalle proprie tasche, a costruire esperienze di micro-credito.
Le sue iniziative crebberò via via, mettendo in evidenza due cose: innanzitutto l'infondatezza del pregiudizio dell'insolvenza delle famiglie povere ed in secondo luogo l'emergere della capacità gestionale e manageriale delle donne, che chiunque di noi, se pone mente alla storia della propria famiglia può dire di conoscere, ma che molto spesso non è per nulla considerata come una risorsa economica.
Noi nel parlare di Yunus, consideriamo quanto ha fatto per i Paesi molto poveri, ma il suo pensiero ed il suo metodo insegna molto anche per quanto avviene anche nei nostri Paesi.
In fondo il paradigma di questo economista- rendere le donne e le famiglie protagoniste, favorire l'apertura di credito dall'economia ufficiale a chi ne ha più bisogno- vale anche per il nostro Paese, non è qualcosa di lontanissimo dal nostro mondo, da confinare in esperienze belle ma marginali.
Mentre venivo in Consiglio, cari colleghi e amici, sono passato in macchina lungo i viali e ho visto come anche in zone dove fino a poco tempo fa sarebbe stato ben bizzarro trovare sportelli bancari, vediamo fiorire una quantità incredibile di sportelli di banche, spesso anche provinciali, di città da Bologna molto lontane. Ecco, viene il dubbio, ci ho pensato dovendo fare questo intervento, se appunto anche da noi non sarebbe più necessario, invece di investire nella proliferazione degli sportelli e nella pubblicità, se il sistema bancario fosse assai maggiormente rivolto alla crescita, al finanziamento dello sviluppo a partire dalle fasce più deboli della nostra realtà sociale.
Anche da noi centinaia di migliaia di persone non ricevono fiducia dal sistema creditizio, o la perdono molto facilmente,.. Il capitale non si mette a rischio, non produce la diffusione del benessere sociale.
Yunus ha molto da dire anche a noi.
Salutiamo l'importante riconoscimento che gli è stato conferito, apprestiamnoci, ancor più, a leggerlo ed a verificare, anche alla luce della sua esperienza, quanto è possibile fare per ridare speranza di vita e di sviluppo a tante fra le nostre famniglie.