domenica 11 giugno 2006

“Culture della Costituzione, culture per la Costituzione”

Bologna. referendum costituzionale.Iniziative per il NO.
Domenica 11 Giugno ore 18- 20
Sala punto incontri, Festa dell’Unità , via Due Madonne


Referendum 25 e 26 giugno
“Culture della Costituzione,
culture per la Costituzione”

Seminario

Intervengono
Giuseppe Alberigo, le culture della Costituzione
Franco Frabboni, scuola e democrazia
Alessandro Baldini, la prova di oggi, "le ragioni del NO"
Chiara Bologna, "l’oggetto del contendere" il panorama delle revisioni
Davide Ferrari, "fondata sul lavoro", la Costituzione progressiva, oggi


Presiede Antonia Babini,
segretaria "Sezione DS dedicata a Rosanna Benzi"

Democratici di Sinistra
Festa dell’Unità dei Quartieri Savena e S.Stefano
Sezione "dedicata a Rosanna Benzi"

venerdì 9 giugno 2006

La Sinistra DS ed il congresso.

La Sinistra DS ed il congresso della federazione di Bologna. 16 Giugno 2006
Temi proposti

al partito bolognese ed al candidato segretario.



I

L'attualità non concede tregue.
La morte dei nostri soldati ricorda sempre più drammaticamente la necessità di affermare scelte di pace. Certamente con il confermato rientro della nostra presenza militare in Iraq ma, assai più generalmente, con la forte ripresa di una politica di giustizia per un nuovo ordine internazionale che isoli e sconfigga il terrorismo, da portare avanti come forza di governo di un importante paese d'Europa e con un impegno, tutto da rinnovare, dentro e per un grande movimento per la pace, altrimenti passivo o ridotto ad estremismo.

Il vicinissimo appuntamento referendario per la difesa della Costituzione è di primaria importanza.

Innanzitutto per la posta in gioco. La Costituzione è la pietra di edificazione della Repubblica democratica, non si cambia a maggioranza per interessi di schieramento. Una affermazione del NO è l'unica strada che permette di respingere i profondi guasti alla struttura della democrazia provocati dal Governo di Berlusconi e della Lega, il loro modello insieme esplicitamente autoritario e confuso, i rischi di divisione del paese e di sua corporativizzazione.

La vittoria del NO è essenziale anche dal punto di vista politico, per concludere con una affermazione chiara una lunga stagione di appuntamenti con le urne, per dare unità e futuro alla coalizione dell’Unione, per riavvicinarla su temi grandi ad una opinione pubblica che vuole cambiamento ma appare spesso lontana e incerta sulle possibilità e la volontà di realizzarlo.

I DS devono moltiplicare il loro impegno fino al voto -il voto di Bologna può contare molto- colmare ritardi ed incertezze, non commettere lo sbaglio di anteporre astratti modelli di mutamento della Costituzione all'urgenza di garantirla nella sua coerenza ed integrità.

II

Nei Democratici di Sinistra di Bologna sono presenti articolazioni di posizione e un'attività di diverse componenti politiche che , non soltanto vanno intese come ricchezza e non come ostacolo, ma hanno concorso, tutte e segnatamente le Sinistre DS, al grande impegno unitario per affrontare e battere il centrodestra a Bologna ed in Provincia e a raccogliere e sostenere una vasta ed inedita coalizione che ha rappresentato la base dell’alleanza poi realizzatasi, con successo, a livello nazionale.

Non è mancato un forte impegno per le liste Ulivo alle Europee ed alle politiche, nonostante dissensi , anche sulla medesima formazione delle liste.

Il fondamento di questo utile "esperimento" unitario, che si è sostanziato nel contributo di compagne e compagni delle Sinistre negli organi dirigenti e nelle Segreterie, è stata la forte e comune avvertenza circa la necessità di mantenere, qualificare ed allargare una vasta Unione, fatta di partiti e movimenti ed espressioni della società civile.

Oggi questa avvertenza deve crescere, non indebolirsi, a fronte del risultato elettorale politico che ha consegnato una maggioranza sufficiente ma certo non vasta al centro sinistra.

Il sostegno attivo al Governo presieduto da Romano Prodi, alla maggioranza che lo regge, è quindi punto fondamentale e qualificante.

Permangono nei DS posizioni politiche diverse sulla natura e la positività del progetto di dare vita ad un nuovo partito democratico che unisca e superi varie esperienze politiche, compresa quella dei DS.

Non deve essere messo in dubbio, tuttavia, che questo processo non può e non deve indebolire in alcun modo la prioritaria necessità di tenere salda l'alleanza dell'Unione.

L'impegno dei DS è stato e deve rimanere fondamentale a Bologna per tenere "unita l'Unione" e per dargli, in uno sforzo di sintesi unitaria, non per successive e ripetute polemiche, un chiaro e coerente carattere di governo.

Le Sinistre dei DS chiedono un'esplicita affermazione in questo senso del candidato a Segretario.

Su questo punto si costruisce la possibilità, che riteniamo importante e positiva, di mantenere un governo unitario del partito nella Federazione.

III

Questo impegno è chiamato a prove concrete.

Allargare le forme di partecipazione dei cittadini, riconoscere le reti associative che animano la cittadinanza attiva come un riferimento necessario , una parte dell'Unione è il primo punto.

E, nel merito, siamo chiamati, in primo luogo come DS, a promuovere una verifica del lavoro svolto nel governo locale in tutta l'area metropolitana, in particolare sui temi dell'ambiente come misura e fine dello sviluppo, di come fronteggiare il moltiplicarsi delle crisi industriali, dell'assetto del territorio e della programmazione urbanistica, dei servizi sociali, della scuola e della formazione, della democrazia di genere.

Molto di positivo è stato fatto ma non mancano questioni dove trovare una sintesi di governo appare un compito difficile e ancora non risolto.

Certamente per la sinistra più radicale, nell'alleanza, ma anche per i DS e per le forze che compongono l'Ulivo.

Priorità all'interesse pubblico, una pianificazione autonoma dalla dialettica degli interessi appare il punto di riferimento fondamentale per una pratica di governo di alta qualità.

V

Insieme al nodo delle politiche di governo e' questione di merito di altrettanta importanza la ripresa urgente di una iniziativa nella società.

In primo luogo per dare rappresentanza politica alle istanze di sviluppo e sicurezza dell'occupazione, di dignità e libertà del lavoro.

La sinistra senza il mondo del lavoro è impensabile e qualunque progetto innovatore appare fragile, strumentale, senza futuro se non si fonda su una rinnovata capacità di esprimere il mondo del lavoro.

Bologna è una città che conserva alti livelli di ricchezza e di qualità nella produzione e nel terziario, pubblico e privato, ma vede distinzioni crescenti nel reddito e soprattutto nei diritti.

L'Ulivo e tutta l'Unione devono porsi il problema, anche nella nostra città, di un dialogo assai più ravvicinato con tutte le forze della produzione e della ricerca, ed in primo luogo con un movimento sindacale maturo e propositivo che non ha fatto mancare una vasta rete di proposte di cambiamento.

L'esempio positivo della campagna "Precariare stanca" va portato avanti con continuità, così come è bene iniziato, con l'impegno di tutto il partito, non solo della Sinistra e dei giovani.

Può essere un percorso da compiere per incrociare altri temi della condizione giovanile.

E' vero che molti giovani hanno dato fiducia all'Ulivo e al centrosinistra, è una fiducia, tuttavia, che ci chiama a responsabilità e non va dispersa solo in iniziative che risiedono solo nel mondo astratto della politica.

L'attesa è molta, verso il centrosinistra, perche’ gravi sono i problemi della vita delle nuove generazioni.

I diritti e la condizione di precarietà che li nega conducono ai temi dei tempi di vita e della qualità degli spazi di espressione, del come recuperare ambiti di autonomia, di governo del proprio presente e del proprio futuro.

Temi sui quali da tempo l'iniziativa nostra è parziale e poco considerato chi con tenacia la porta avanti.

L'inversione di rotta, basandosi sulla forza del risultato elettorale, deve essere immediata e visibile, deve essere percepita dai giovani della nostra città e della provincia.

IV

Bologna è da sempre permeata dalle culture delle donne, capaci di esprimere una propria peculiare visione della politica e delle istituzioni, altrettanto di come sono state capaci di attraversare e cambiare il mondo del sociale, le famiglie, la vita quotidiana.

La presenza delle donne esprime, oggi, una particolare attenzione critica verso i ripetuti tentativi di ridurne funzione e forza.

Da questo punto di vista l'essenziale battaglia per la laicità, che contiene altri decisivi aspetti quali il pluralismo religioso e di pensiero, la multiculturalità, si evidenzia come non delegabile, capace di segnare una identità. Non può essere archiviata per tattica. Ogni passo indietro allontana da parti vastissime della società, in particolare dalle donne.

V

Il tema del pluralismo interno non è quindi da considerarsi come risolvibile con una serie di garanzie residuali da fornire a componenti statiche nella vita più interna di partito.

Occorre un percorso che davvero permetta di confrontare posizioni e se possibile condividere decisioni.

Il pluralismo è necessario per non far vivere le componenti come "corpi estranei", sindrome che deriva innanzitutto da pratiche di esclusione, e anche per valorizzare tutti gli apporti, da quelli della larga base del nostro partito, in forte difficoltà di ruolo, a quelli nuovi che si sono espressi con tanta evidenza, sia nelle campagne elettorali che nelle primarie.

Non ci interessa una dialettica fra l'ennesima innovazione della forma partito, tutta relegata nel ceto politico, e la conservazione di quello che siamo ora, di quello che sono ora i DS, che pure è un fondamentale patrimonio della democrazia in Italia e del Socialismo Europeo.

E' necessaria una essa in campo di tutte le forze disponibili alla ripresa di un lavoro di intervento politico, nel terrritorio e nella società, oltre che nei governi locali, è necessario mettere al lavoro tutte le energie.

La prima verifica è , per noi, dare una vera inversione di rotta rispetto al restringimento, in atto, delle sedi decisionali ed operative.

VI

Se, anche su queste basi, sarà possibile portare avanti il confronto e la vita politica della nostra Federazione, senza nascondere le differenze di progetto ma facendo ancora prevalere le ragioni di responsabilità del sostegno al governo Prodi, all'Unione, alla vita delle amministrazioni locali, al mantenersi viva della speranza di un cambiamento forte, Bologna avrà dato un vero contributo nazionale, non tagliando il confronto e riducendo ai già convinti il perimetro della propria iniziativa politica.



Le aree della Sinistra dei DS di Bologna

9 - 6 - 2006