giovedì 22 aprile 2004

Nidi. Il "piano Erode" di Guazzaloca e Pannuti.

Nidi. Il "piano Erode" del Comune di Bologna.
Proposte per una alternativa.


L'Assessore Pannuti, per fare fronte all'emergenza Nidi nel Comune di Bologna, vuole attivare 169 posti in più negli asili, entro settembre 2003.
Ricordiamogli che quest'anno le domande senza risposta sono state 500.
Tramontate, pare, le speranze nella controriforma Moratti e nel trasferimento forzato dal Nido alle Materne e dalle Materne alle Elementari di vaste "porzioni" di bambini, la maggior parte di questi posti si vorrebbero ottenere aumentando il numero dei bambini per sezione, fin dai lattanti.
Non basta: il Comune punta a ridurre il monte ore annuo per le attività collegiali del personale educativo.
In sintesi: la Giunta mostra stupore per la crescita, in corso e destinata ad aumentare, della propensione dei genitori a mettere i figli all'asilo nido, chiama a gran voce il privato a cavare le castagne dal fuoco ma l'unica cosa che fa' concretamente è indebolire il servizio pubblico, stipando i bimbi e attaccando la formazione continua degli operatori.
Abbiamo, senza troppa ironia, definito queste proposte "il piano di Erode".
Guazzaloca ha creduto di poter vivere di rendita, confinando la spesa sociale nei suoi limiti storici, senza investimenti rilevanti ma soprattutto senza comprendere cosa stava emergendo fin dalla metà degli anni '90, senza indirizzare risorse verso vere innovazioni.
Abbiamo denunciato subito, già dal bilancio presentato dall'Assessore Galletti nel 1999, l'assurdità di una politica che tendeva a nascondere l'aumento della pressione fiscale del Comune, mediante l'addizionale Irpef, con piccoli sconti sulle tariffe dei Nidi, senza una analisi della domanda di servizio e senza prevedere investimenti per dare risposte.
Le mutazioni del lavoro (più precarietà, piena occupazione femminile, aumento carichi di orario nel pubblico impiego), e l'esplodere del fenomeno dell'assottigliarsi del numero dei componenti del nucleo familiare, hanno determinato, con una forte e crescente necessità di servizi di cura, e di mensa, a sostegno della vita di tutte le generazioni componenti le famiglie.
Fra questi servizi il Nido era ed è evidentemente una assoluta priorità.
I cittadini non comprendono, giustamente, quale investimento sia più importante di garantire il Nido a famiglie che, al di là dei calcoli dell'Isee, hanno comunque un forte bisogno e nessuna possibilità di organizzare risposte alternative convincenti.
Guazzaloca, Galletti, Pannuti hanno pensato di poter "giocare" con le tariffe dei nidi coperti dalla fortissima spesa "storica" operata dalle giunte di sinistra.
Oggi raccolgono il fallimento della loro insipienza.
Un fallimento raccontato dagli stessi dati forniti dal piano del Comune che fotografa il quadro dell'aumento della domanda di servizio e della risposta data tra il 1998/1999 e il 2002/2003.
Se la popolazione in età è aumentata da da 7.573 a 8.266 bambini.( +739) i posti nido gestiti dal Comune sono saliti soltanto da 2.118 A 2.315 (+ 197 ).
Inoltre si è passati da 2.249 domande cinque anni fa a 3.122 per l' anno in corso.
Le cifre non sono un'opinione. Invece sono un'opinione sbagliata le sempre più stanche parole fatte dire a un distratto Guazzaloca, ad ogni presentazione annuale del rapporto Prometeia, sul presunto aumento della copertura della domanda e dei posti.
In realtà il "vero tasso di copertura", quello che deve calcolarsi su quanti chiedono il nido, è sceso a precipizio dal 94,18% di cinque anni fa al 76,46% di oggi.
Cosa si deve e si può fare, di buono, oggi, per le famiglie ed i bambini bolognesi ?
In primo luogo servono soldi. Le risorse ci sono, il Comune ha una delle più alte pressioni fiscali fra le grandi città.
Bisognerà rinunciare ad altre spese e fare che i bambini siano una priorità. Cosa che oggi non è.
Occorre un forte reinvestimento sul Nido, come perno di una politica che realizzi un ventaglio di possibilità integrative.
Ci sono delle scelte di qualità e bisogna pretenderle.
1) Nuovi nidi "a pieno orario" pubblici per 150 posti. La promessa di realizzarli in tre anni non si può intendere come un rinvio a dopo le elezioni del 2004.Bisogna partire subito.
Non ci si può nascondere dietro alla mancanza di spazio mentre ancora oggi si sfrattano scuole per tramutarne gli spazi in uffici.
2) Nuovi centri educativi qualificati, in collaborazione con aziende, a cominciare da quelle pubbliche, aperti anche all'utenza territoriale e/o impegno di aziende per nuovi nidi territoriali a riserva di posto per i dipendenti degli Enti coinvolti: Galletti chiacchera da anni, pericolosamente, di "nidi aziendali" ma siamo rimasti fermi. Con questi servizi e i project financing annunciati si deve puntare a raddoppiare l'aumento dell'offerta pubblica non a sostituirla.
3)Incremento dei servizi alternativi , domiciliari e di Nido convenzionato qualificato, facendo subito, con la Regione, una procedura di accreditamento standard che sia di garanzia per le famiglie.
In presenza di un piano serio sarebbe affrontabile l'emergenza, anche nell'immediato, aprendo un confronto con i Quartieri, le famiglie e le organizzazioni sindacali su soluzioni ponte per il prossimo anno.
Attenzione, però: l' infanzia non si ferma al Nido.
Sono 386 i bambini senza posto nelle Scuole Materne, ed il Comune ha inspiegabilmente chiesto una sola sezione statale in più, senza peraltro ottenerla.
Mancano classi a tempo pieno, alle elementari, per centinaia di richiedenti.
L'Assessore Pannuti firma le sue lettere con un gentile augurio di Eubiosia, buona vita!
Con un Assessore e un Sindaco così ci vorrebbe innanzitutto un augurio di buona fortuna !

Davide Ferrari.

22 04 2004