giovedì 25 settembre 2003

Tempo pieno. Iniziativa di Davide Ferrari e Sergio Lo Giudice

Tempo pieno,

Comune di Bologna
incontro di Ferrari e Lo Giudice con la
stampa.
Adesione alla manifestazione del 26.
Lunedi' in Consiglio comunque la scuola al centro.
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Oggi, presso la Sala Parentelli di Palazzo D'Accursio
si è svolta una conferenza stampa del Gruppo Due
Torri-Ds, tenuta dal capogruppo Davide Ferrari e dal
consigliere Sergio lo Giudice.

E' stata annunciata l'adesione alla manifestazione dei
genitori e degli insegnanti per la difesa del Tempo
Pieno di domani Venerdi' 26.
Il Gruppo Due Torri-Ds presenterà a tutti i
consiglieri comunali un "ordine del giorno", la cui
bozza è stata oggi presentata ( vedi sotto), che
sollecita argomentatamente i motivi per schierare il
Comune a fianco delle famiglie per la qualità della
scuola, per il Tempo Pieno e per un diritto sociale
cosi' importante come i servizi educativi a tempo
lungo.

Ferrari e Lo Giudice hanno duramente criticato l'Ass.
Pannuti che "cerca di sfuggire ogni occasione di
confronto".
Perfino il Consiglio di Lunedì' 29 sett., il prossimo,
che vedeva in calendario, per decisione unanime della
conferenza dei capigruppo su proposta di Ferrari, il
tema "scuola", è oggi negato dall'Assessore che ne ha
chiesto il rinvio di 15 giorni.
"A questo punto trasformeremo comunque Lunedi' il
Consiglio in una discussione sulle tre emergenze del
sistema scuola a Bologna: Nidi, chiusura delle sezioni
di scuola comunale dell'Infanzia a Savena, e
salvaguardia del Tempo pieno, e raccoglieremo le firme
per imporre un consiglio straordinario generale sulla
scuola, come da regolamento".
Il Comune di Bologna rischia grosso con le
controriforme della Moratti- ha concluso Ferrari.
A Bologna la richiesta di Tempo pieno è in crescita e
i genitori non potranno e non vorranno rassegnarsi a
perdere i servizi e la scuola di qualità.
Se lo Stato chiuderà il Tempo pieno la pressione sarà
sul Comune, e servirebbero a quel punto decine e
decine di operatori per coprire in qualche modo il
tempo pomeridiano( almeno cento-centocinquanta): sarà
una pressione evidentemente del tutto insostenibile.
In realtà il Tempo Pieno è anche un forte canale di
risorse finanziare dallo Stato alla città, che ha
saputo lottare per conquistarlo.
L'Anci si è già pronunciata. Guazzaloca sta zitto e
Pannuti addirittura applaude.
Per disprezzo verso la scuola pubblica si danno la
zappa sui piedi.
Ma non vogliamo che la diano anche ai cittadini.
La Moratti puo' esssere fermata. Bologna saprà dare,
nonostante le fughe dell'Assessore, il proprio
contributo in questa battaglia sacrosanta".

Sergio Lo Giudice ha, inoltre, risposto al dirigente
del CSA Marcheselli, che, "come al tempo delle
polemiche contro le bandiere della Pace si è schierato
politicamente, andando ben oltre le sue funzioni.E'
Marcheselli che fa politica, ogni giorno.
Il clima di intimidazione degli insegnanti, dalle
"liste di proscrizione" di Garagnani, alla "lealtà
elettorale" richiesta da Pannuti ai "richiami
all'ordine" di Marcheselli è del tutto inaccettabile e
va respinto".

M.Busi


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Il Consiglio comunale di Bologna,
PREMESSO
Che il TEMPO PIENO nella scuola elementare ed il TEMPO
PROLUNGATO nella scuola media hanno rappresentato nel
corso degli ultimi 30 anni non solo una risposta molto
importante ad un bisogno sociale di cura e custodia
delle famiglie e dei bambini, ma anche un modello
pedagogico e didattico indispensabile per una scuola
dai tempi distesi, per una pratica pedagogica in grado
di ascoltare i bambini, di accettarne il protagonismo
nell'apprendimento, in grado di valorizzare le
diversità, obiettivi la cui validità si è andata
estendendo per l'emergere delle problematiche della
multiculturalità e dell'integrazione;

VISTO
Che con legge n.53 del 28 marzo 2003 sono state
approvate le norme generali della riforma Moratti i
cui aspetti concreti dovranno essere definiti
attraverso decreti attuativi, che in documenti
predisposti dal Ministro Moratti si conferma:
la soppressione del Tempo Pieno nella scuola
elementare e del Tempo Prolungato nelle scuole medie

PRESO ATTO
Che, il 12 settembre 2003, il Consiglio dei Ministri
ha approvato il primo decreto legislativo che
costituisce il gradino iniziale nell’attuazione
della legge delega
che già costituisce un grave attacco alla scuola
pubblica: viene difatti abrogato l’art 130 del
t.u. 297/94 che istituiva il tempo pieno e i moduli e
vengono abrogati inoltre i commi 3 e 4 dell’art
128 del t.u. che prevedevano l’attenzione alla
continuità’ didattica, la migliore utilizzazione
delle competenze ed esperienze professionali e la
collegialità’ e contitolarita’ degli
insegnanti sulla classe,
e si determinano:
• una netta contrazione del tempo scuola a 27 ore
settimanali di cui dalle 18 alle 21 ore coperte da un
singolo insegnante detto coordinatore-tutor, docente
tuttologo (insegna tutte le materie ) e unico
referente per le famiglie.
-la cancellazione delle compresenze.
• tre ore aggiuntive pomeridiane a scelta delle
famiglie, facoltative con raggruppamenti di alunni
provenienti da altre classi (che ricordano cos? il
vecchio doposcuola) per attività’ (quali la
musica o l' educazione motoria) che possono essere
affidate ad ‘esperti esterni, assunti dalla
scuola, compatibilmente con le sue possibilità’
e se le possibilità’ non ci sono, a spese delle
famiglie.
• una totale non chiarezza sul tempo mensa che viene
escluso dal tempo scuola e dall’orario degli
insegnanti. da chi sarà’ coperto? da bidelli? da
cooperative? e a spese di chi? degli enti locali (la
cui associazione, l’ANCI, ha già’ espresso
forti perplessità’ a riguardo) o delle famiglie?

CONSIDERATE
le gravi conseguenze che tali scelte avranno su:
organizzazione degli orari e bilanci
familiari, che saranno ulteriormente appesantiti dal
pagamento di operatori esterni che si occuperebbero
dei bambini;
la qualità dell'offerta formativa, garantita
da una scuola basata sulle pari opportunità,
sull'individualizzazione dell'insegnamento, che cerca
di intervenire sulle differenze di partenza degli
alunni in nome del diritto all'uguaglianza dei
risultasti, e non sulla personalizzazione dei piani di
studio , che riconosce precocemente le differenze
individuali e divide il gruppo classe in base ad esse,
sul lavoro collegiale e motivato degli insegnanti,
sulla unitarietà dei contenuti e non sulla
gerarchizzazione dei saperi, sul rispetto delle fasi
dello sviluppo psicofisico del bambino;
il livello d'occupazione nella scuola, già
fortemente colpito con la legge finanziaria del 2002,
nella quale sono stati tagliati 8.500 posti di lavoro
e con la previsione del taglio di altri 12.500
previsto per il 2003 e 2004;
gli impegni progettuali e gli oneri
finanziari degli Enti locali chiamati, soprattutto
laddove come a Bologna è più vasto l'utilizzo di
modelli orari e qualitativi forti, a supplire alla
domanda di educazione ed istruzione;
CHIEDE
che venga rispettato il diritto delle famiglie che ne
fanno richiesta di usufruire del Tempo Pieno nella
scuola elementare e del Tempo Prolungato nella scuola
media,
che venga rispettato il diritto dei bambini ad "avere
una scuola a misura di allievo" garantendo il numero
adeguato di insegnanti alla realizzazione di tutti i
Tempi Pieno ed i Tempi Prolungati richiesti,
RICONOSCE
il valore sociale della mobilitazione di genitori e
insegnanti, uniti nell'obiettivo comune di difendere
la scuola pubblica per renderla sempre più idonea alle
nuove esigenze;
SOSTIENE
l'impegno delle donne per le quali la conquista del
tempo pieno ha rappresentato uno strumento efficace di
integrazione sociale dando loro la possibilità di
conciliare le esigenze della famiglia e del lavoro,
esigenza oggi sentita da tutti i componenti dei nuclei
familiari per la diversificazione e spesso la
precarizzazione dei tempi e dei modi dell'attività
lavorativa;
RICONOSCE
la tendenziale crescita della domanda di servizi
qualificati ad orario lungo, ben al di là di ogni
logica residuale ed assistenziale;
EVIDENZIA
l'importanza che assume una battaglia sul tema della
difesa e lo sviluppo della qualità del servizio
educativo, al fine dello sviluppo civile e sociale
della città;
VALUTA
la rilevanza culturale del sistema educativo pubblico
per le prime età realizzato a Bologna, dal Nido alle
scuole dell'Infanzia, organicamente a Tempo pieno,
alle scuole elementari;
IMPEGNA
Il Sindaco e la Giunta a non far cessare alcuna
attività a tempo pieno delle scuole dell'infanzia,
garantendo il mantenimento di quelle comunali e
richiedendo allo Stato la copertura del tempo parziale
e dei pomeriggi oggi organizzati con l'accorpamento
delle sezioni;
INVITA
il Sindaco e l'Assessore alle Politiche Educative a
incontrare il Tavolo cittadino dei Comitati di
Genitori ed insegnanti, al fine di una conoscenza e di
un recepimento dei contenuti proposti dalle loro
iniziative.

Bologna, 25 Settembre 2003